Andrè

pittore

Fin dai primi timidi tentativi pittorici, all’età di 20 anni, Andrè ha cercato di riprodurre il mondo della sua immaginazione pittorica ricorrendo a spazi e coloriture che si distendevano tra la ricerca puntuale della realtà e la fuga rievocativa del proprio mondo sognato.
Quei primordi pittorici erano segnati da una precisa volontà creativa: non la realtà nella sua crudezza diventava il punto cruciale dell’atto creativo bensì la fuga da essa in un rappacificante recupero di realtà fortemente marcate da sanguigni rivoli coloristici .
Ma col tempo, nell’evoluzione formativa, Andrè si è venuto accostando alla pittura con un’astuzia, una dichiarata destrezza di manovra sulla tela bianca, che lo hanno portato a raggiungere una notevole maturità, soprattutto di sintesi tra materia e forma. L’arte di definire i particolari non si estenua pertanto in una pura e semplice riproduzione, Andrè invece sa concentrare il suo intelletto pittorico sul fuoco creativo che dirozza la crudezza reale in una sorta di sublimazione coloristica, fantasiosa, pregna tuttavia di un bisogno di restare attaccato con forza al punto iniziale della sua ispirazione, che è il dato reale.
A questo percorso di entusiastico innamoramento artistico si accompagnò, quasi parallelamente, in un contrastante attaccamento non meno maniacale, lo studio della musica; questo ulteriore arricchimento del suo spirito lo aiutò a meglio capire l’arte del miscuglio dei colori e, a ben guardare, le sue tavolozze rifinite, per chi lo conosce da lunga data, suggeriscono delle partiture su cui le note o le tinte si susseguono col medesimo dinamismo. Le due arti si apparentano, al punto che guardando le sue ultime opere pittoriche l’osservatore smaliziato è indotto a cogliervi quella malizia, quell’artifizio intrigante che è la qualità propria, la connotazione comune alla musica e alla pittura: le due grandi passioni della sua vita.
Ma come ogni artista, come ogni uomo, Andrè vive la sua vicenda umana e, dopo aver conseguito prima il diploma di maturità classica e poi la laurea in economia e commercio, finisce con l’indossare gli abiti austeri del docente di materie economiche. Il percorso artistico di Andrè è infatti attraversato da questo triplice andirivieni di attivismo: ciò gli è valsa una non trascurabile maturità sul piano della concezione pittorica.
Se volessimo sfogliare le opere di Andrè, alla stregua di un album, troveremmo che ciascun quadro è una tessera, un aspetto singolo che poi, in fase conclusiva, contorna il margine netto e dettagliato di un percorso di maturazione pittorica; egli,a nostro parere, è riuscito a imprimere al suo stile un personale marchio: le masse di colore sono, come per incanto, gonfie, quasi un lievito interno le alimenti apparendo, più che una lineare riproduzione, un ingombrante sogno. La sua bravura sta proprio nella delineazione massiva-coloristica, più che vista, intravista dentro una cornice stupefacente di un occhio (il suo!) proteso più sul visionario che sul dettaglio realistico.”.
( Prof. Benito Trimboli)
“Nella pittura di Andrè si condensano con straordinaria intensità emozioni e sentimenti vivissimi, sollecitati da una visione soggettiva della realtà in un’originale ricerca tematica, animata da una sbrigliata fantasia. La natura e il paesaggio l’attraggono irresistibilmente, in un coinvolgimento totale di spirito e di memoria, di sensorialità e creatività, offrendogli suggestive ispirazioni, che lui rielabora con lirica tensione in un linguaggio stilistico ben orchestrato, pervaso di luminosità nel vibrare di un cromatismo variegato, dai ritmi guizzanti …” (F. Alessandri).

La pittura di Andrè si muove dentro un orizzonte naturale: gli stati d’animo
che egli esprime sono connessi con la natura, in particolare con il mare ora calmo ora turbolento. L’artista è in possesso di una grande ricchezza interiore e, attraverso i colori, riesce ad esprimere tutto se stesso; nelle sue tele questi sono usati con sicuro criterio di accostamento. L’intenso cromatismo rivela lo studio costante dell’artista, sempre fedele alla sua vocazione che lo porta a rappresentare un mondo fatto di sogni e realtà…..
(Prof. Francesco Gagliostro)
Vincitore della XVII edizione del Premio “L.MALAFARINA” per “Cultura ambiente e arte pittorica”:
“Il Maestro Andrè ben s’inserisce nel novero degli artisti calabresi che fanno grande la loro terra da una città come Palmi (RC) che ha dato i natali a uomini illustri nei vari ambiti del sapere e dell’arte, bene interpretata questa dal pittore Andrè nelle sue innumerevoli opere esposte in mostre personali e collettive. Una nota di merito, se non è casuale la sua presenza insistente sul territorio della sua Calabria, che potrebbe denotare nell’artista, non soltanto una necessità imposta dalla convenienza logistica della sua esistenza, ma insegnare attraverso l’arte e le sue scelte personali che emigrare è facile, restare è difficile ma che ne vale sempre la pena perché bisogna dar conto, pur sempre ai “ nostri figli”. La XVII Edizione del Premio Gigi Malafarina è ben lieta di inserire nel proprio Albo d’oro l’artista e pittore Andrè, figlio di Calabria e della città di Palmi, sensibile e vicina al Premio Malafarina, al suo ideatore e agli organizzatori tutti”.
Il Presidente del Premio
(Prof. Squillace Consolato)

TRAMONTO I (80 cm x 60 cm)

Un caotico battesimo di luce e colore si profila sulla tela. L'alfa e l'omega s'adagiano incontrastate lungo il succedersi delle linee temporali proprio nel punto in cui l'immemore geografia delle tonalità più accese va a stemperarsi nei placidi lidi azzurri, costruendo, istintivamente, sottili campiture, quasi a mostrare oasi di bellezza malinconicamente solitarie. Quadro apocalittico nell'intenzione, restituisce al mito dell'origine una prospettiva straniante; gli elementi tracciano esaltanti cosmogonie seguendo l'ispirato gioco dello scarto, dell'aggiunta, della scelta e del rifiuto, ciò non perché il cosmo venga a dimostrarsi disordinato in opposizione al parto etimologico che lo connota ma giacché l'eccesso disordinato dei movimenti ,paradossalmente, pone una domanda di senso ordinata proprio sull'essere dell'origine , a dispetto di stocastiche passioni e tumultuose opinioni. In tal modo, luminosamente presente, emerge la natura primordiale dello spazio che, nutrendosi malignamente degli ultimi resti di Cronos,riattulizza l'antica lotta e di materia in materia, avanza ,trionfante, nell'universo in espansione.

L'ALBERO DELLA VITA(INVERNO) (60 cm x 80 cm)
Un labirintico abbraccio dispiega vorticosamente il mondo. È l'evidente tentativo di afferrare il senso estremo delle cose, slancio pericolosissimo eppur fluido, ondivago e atemporale, esercizio straniante nella sua solitudine marina. Tra cielo ed acqua il vero non resta consegnato ad una vita psichica immobile ma con coraggiosi assalti viene tesaurizzato nell'impasto dei colori, nella lotta primigenia fra spazio e tempo. L'impianto apparentemente lineare, con unico personaggio e peculiare linea narrativa, acquista il suo incanto d'invenzione fantastica come da una sua sorgente interna, presenza trascendentale e attualità vivente dello spirito e della memoria. Opera tacitamente intuitiva, supera la discontinuità dell'umana coscienza, fragilmente inquieta. E' teoria generale della differenza, intima relazione degli opposti, luogo di fusione e avvento di un'alterità radicale che si tinge di colori messianici.

L'UOMO STORPIATO(IL DOLORE) (70 cm x 100 cm)
Il dolore rappresenta il vantaggio della realtà sulla fantasia. Un volto dimezzato, frammentato non dall'uniformità del colore ma dal ghigno combinato dalla natura a bella posta, sorta di manifestazione protettiva dello spirito d'umana rinuncia. un rilascio silente degli umori, parto condotto a metà lungo il filo sottile della vita privata. È un espressione d'opposizione simile alle probabilità universali che innumerevoli si distendono lungo i bordi del fato. La luce autunnale, il senso asimmetrico dell'invenzione, il teschio ravvisabile nel volto presente, la microscopica deviazione che dal setto nasale giunge sino al principio insoddisfatto delle labbra, la deliberata irregolarità dell'insieme, gli occhi che neppure l'arbitrarietà gratuita della sofferenza è riuscita a spegnere, fanno dell'opera audace domanda al fugace fastidio di una vuota limitazione laddove il rigorismo tecnico lascia spazio a un'angoscia metafisicamente connotata da un determinante simbolismo e da un onirico gioco dagli infiniti rimandi. Costrutto dell'attesa e dell'interrogazione, sapiente indagine delle ragioni, metodico confine tra ineludibili barriere, tale volto è organismo sul punto di diventare quesito e nella mutilata certezza di non esser ancora domanda.

Dott. Mario Santangelo (critico d’arte)
(Mostra al “Cafè letterario” di Foggia – Maggio 2011)



Contatti con l’artista:
Tel. 0966.21358
oppure tramite contatti del Sito

Formazione

autodidatta

Tematiche

informale e astratto

Tecniche

olio su tela - acrilico su tela - tempera -olio e acrilico su legno

Premi

ATTIVITA’ PITTORICA - ANDRE’

• 1981 E 1982: segnalazione di merito al Premio Internazionale “Porta dei Leoni” – Reggio Calabria;
• Aprile 1982: collettiva di pittura “Fra Felice Griso” – Catona (RC);
• Aprile 1982: collettiva di pittura presso Galleria d’arte “La Tavolozza” patrocinata dalla Presidenza Giunta Regione Calabria – Gioia Tauro (RC);
• Marzo 1989: collettiva di pittura Associazione Artistica “Tespie” – Palmi (RC);
• Luglio 2001: collettiva di pittura “Luci, colori ed emozioni” presso “Castello Ruffo” di Scilla (RC);
• Dicembre 2001:collettiva di pittura “Amici dei colori” presso Scuola elementare “De Zerbi” – Palmi (RC);
• Agosto 2002: collettiva di pittura Scuola elementare “De zerbi” – Palmi (RC);
• Agosto 2003: mostra di pittura presso Campeggio “Torre S. Antonio” (Cz);
• Agosto 2004: mostra di pittura presso Campeggio “Torre S. Antonio” (Cz);
• Dal 2005 presente in diversi siti d'arte di carattere nazionale e internazionale;
• Luglio 2007: personale “I luoghi dell’anima” presso Galleria d’arte Rusoarte di Siderno;
• Dal 2007 esposizione permanente presso Galleria d'arte contemporanea "Rusoarte" di Siderno (RC) e Galleria d'arte Toma di Reggio Calabria;
• Ottobre 2007: mostra collettiva internazionale “Oltreandiamo” presso Marina di Gioiosa Ionica, curata dal Prof. Giuseppe Gallo e Sirela Group;
• Febbraio 2009: mostra collettiva”Luce, emozioni e fantastici enigmi”- Omaggio a Turner presso Castello Estense di Ferrara;
• Da febbraio 2009 a luglio 2009 esposizione presso Galleria dell’Uva di Ferrara;
. Dicembre 2009: vincitore del prestigioso Premio "L.Malafarina" per "Cultura Ambiente e Arte Pittorica"
. da luglio 2010 in esposizione permanente presso Galleria d'Arte Contemporanea "Tu e l'Arte" di Padova
° Maggio 2011: collettiva presso salone SOMS di Palmi(RC).
° Maggio 2011: esposizione "Cafè letterario" presso Casa Editrice "Sentieri Meridiani Edizioni" di Foggia
° Novembre/gennaio 2012: collettiva “Icarus, l’Estasi sensibilista” presso Galleria d’arte “Rinascenza Contemporanea” di Pescara.

Bibliografia

presente in vari siti di carattere internazionale e in prestigiosi annuari d'arte contemporanea